Raffrescatore industriale, di quanti gradi riduce la temperatura?

Raffrescatore industriale, di quanti gradi riduce la temperatura?

Grazie al raffrescamento adiabatico è possibile ridurre la temperatura in un grande ambiente industriale, anche a porte aperte

Abbassare sensibilmente la temperatura di grandi ambienti industriali, commerciali e produttivi è possibile? Certamente, e le soluzioni sono molteplici: raffrescatori e rinfrescatori d’aria, raffreddatori per gli ambienti e sistemi di condizionamento sono impianti che permettono di mantenere il controllo sulle temperature interne.
Il fatto è che il controllo sulla temperatura, per i sistemi di condizionamento tradizionali comporta un prezzo, spesso anche piuttosto alto, da pagare: una serie di zeri in bolletta. Già, perché il problema più grosso, ma non l’unico, che riguarda i raffrescatori industriali tradizionali è che hanno un dispendio energetico notevole.
Un impianto di raffrescamento evaporativo o adiabatico, invece, ottiene un risultato migliore consumando molta meno energia elettrica e migliorando considerevolmente la qualità dell’aria.
Come funziona quindi un raffrescatore adiabatico? Il principio di un sistema di raffrescamento evaporativo (che equivale a dire adiabatico) è basato su un processo naturale che ottiene l’abbassamento della temperatura dell’aria senza l’ausilio di liquidi o gas refrigeranti.
L’aria calda viene immessa nell’impianto dall’esterno e convogliata verso i cosiddetti pannelli evaporativi. Si tratta di pannelli in cellulosa bagnati costantemente che, seguendo i principi della termodinamica, consentono all’aria di cedere energia termica all’acqua, che perciò evapora.
Il passaggio attraverso i pannelli evaporativi permette di ottenere due risultati:

  • l’abbassamento della temperatura dell’aria, che cede energia in forma di calore;
  • la purificazione dell’aria che viene naturalmente filtrata dal pannello.

Al termine di questo passaggio, l’aria fresca e purificata viene sospinta da un sistema di ventilazione nell’ambiente industriale tenendo in questo modo controllati anche i tassi di umidità.
Il raffreddatore evaporativo funziona come raffrescatore d’aria riducendo la temperatura dell’aria in modo naturale: questi sistemi ottengono risultati notevoli, con un sistema di raffrescamento adiabatico si arriva a diminuire le temperature interne degli ambienti fino a 10°C in meno rispetto all’aria calda in ingresso.
Un altro aspetto decisamente a favore di questi impianti è dettato dal fatto che non vengono ostacolati dalle porte o dalle finestre aperte, diversamente da quanto accade per i sistemi tradizionali.

Impianti di raffrescamento a confronto: perché un raffrescatore evaporativo è meglio dei sistemi di condizionamento tradizionale

Guardando le diverse caratteristiche, perché un impianto adiabatico è meglio di un sistema di raffrescamento dell’aria tradizionale?
Prendiamo in esame quattro fattori:

  • installazione,
  • dispendio energetico e relativi costi,
  • sostenibilità ambientale,
  • efficienza.

Installazione: un raffrescatore evaporativo industriale è di facile installazione e non richiede interventi strutturali agli ambienti nei quali viene collocato. Al contrario, impianti di raffrescamento tradizionali hanno necessità di collocare unità esterne e interne voluminose che devono essere collegate tra loro.
L’installazione di un impianto adiabatico, quindi, è più veloce e meno elaborata.
Consumi di energia elettrica e costi: rispetto ai normali sistemi di raffreddamento dell’aria (funzionante ad aria), un impianto evaporativo industriale (che invece funziona ad acqua) arriva a consumare fino al 90% in meno di energia elettrica. Il calo del costo della bolletta è drastico senza dover rinunciare a temperature interne confortevoli e gradevoli.
Detto in altro modo, con il raffrescamento evaporativo o adiabatico, per tagliare la spesa non occorre rinunciare al benessere.
Sostenibilità ambientale: per abbassare la temperatura interna di un ambiente, un condizionatore tradizionale impiega gas o liquidi refrigeranti (sostanze inquinanti sia per l’ambiente che per l’uomo). La sostenibilità è uno dei tasti più dolenti per gli impianti di condizionamento tradizionali, perché non possono esimersi dall’utilizzo di queste sostanze per raffrescare artificialmente l’aria.
Il principio sul quale invece si basano i raffrescatori adiabatici, invece, non ha nulla di artificiale ma è del tutto naturale e può contare sul liquido refrigerante più sostenibile, economico e disponibile: l’acqua. L’evaporazione che avviene sui pannelli di questi sistemi abbassa la temperatura e trasforma l’aria calda esterna in aria fresca per gli interni.
Inoltre, un impianto evaporativo riduce notevolmente l’emissione di CO2 rispetto ai sistemi di condizionamento d’aria.
Efficienza: di quanti gradi si può abbassare la temperatura di un locale usando un impianto di raffrescamento evaporativo industriale? È possibile ottenere una temperatura fino a 10°C inferiore rispetto a quella dell’aria calda esterna con un esiguo dispendio di energia.
Un impianto tradizionale, per passare per esempio da 33°C a 23°C, deve funzionare per diverso tempo consumando energia elettrica in modo considerevole e rischiando di vanificare lo sforzo nel momento in cui ci sono porte o finestre aperte.
Al contrario un sistema di raffreddamento adiabatico è costituito da un raffrescatore silenzioso che garantisce il comfort termico di un locale di medie o grandi dimensioni anche a porte aperte.

Dispositivi e apparecchi per raffreddare l’ambiente: porte e finestre aperte non sono un problema per un sistema di raffrescamento evaporativo

Per le situazioni in cui condizionatori d’aria e altre soluzioni non ottengono la capacità di raffrescamento richiesta, la scelta migliore e l’unica in grado di garantire il risultato è quella dell’impianto adiabatico.
Aree di grandi dimensioni, capannoni industriali o spazi produttivi e commerciali con volumi e cubature importanti hanno esigenze di raffrescamento particolari che riguardano il microclima interno nel suo complesso: ventilazione, ricircolo dell’aria, tassi di umidità e temperature interne.
Il condizionamento dell’aria classico, quello cioè che raffresca un ambiente abbassando la temperatura dell’aria per mezzo di gas o liquidi, nella gestione del comfort climatico è fortemente influenzato dal fatto che può essere utilizzato unicamente in ambienti chiusi.
Al contrario una soluzione di impianto adiabatico è ideale per essere installata anche in ambienti aperti e ben ventilati e non costringe a dover chiudere l’accesso con l’esterno per raffrescare l’aria.
In contesti come hangar, officine, capannoni, fabbriche o magazzini, nei quali può essere necessario avere sempre le porte aperte per motivi logistici, di sicurezza o proprio perché serve avere continua ventilazione, la soluzione offerta dal sistema di raffrescamento adiabatico è l’unica praticabile guardando al risultato.
Il tasso di umidità dell’aria è un altro fattore chiave nella qualità climatica di un ambiente di lavoro, e come per la temperatura esiste una fascia di comfort, indicativamente tra i 23°C e i 25°C (secondo REHVA – Federation of European Heating, Ventilation and Air Conditioning Associations), per l’umidità i tassi che favoriscono il benessere sono tra il 45% e il 60% (sempre secondo REHVA).
Non è quindi sufficiente aria meno calda rispetto all’esterno, non deve essere neppure troppo secca, come spesso succede con gli impianti di condizionamento tradizionali.
Per controllare il clima e la qualità dell’aria di un ambiente di grandi dimensioni, il raffrescamento evaporativo è l’alternativa ecologica, sostenibile, economica e più efficiente.

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