Raffrescatore industriale per manifatture. Come ottenere il microclima ideale

Raffrescatore industriale per manifatture. Come ottenere il microclima ideale

Come raffrescare un capannone con ambiente severo caldo?

Sul posto di lavoro, come in qualunque ambiente in cui si risiede, d’altronde, il microclima ha un effetto sull’organismo umano. La temperatura dell’aria e l’umidità relativa sono due delle variabili che più comunemente controlliamo per regolare il benessere ambientale.
Diversi studi, tra cui uno molto approfondito della NASA (Report CR-1205-1 “A Compendium of Human Responses to the Aerospace Environment) hanno stabilito la correlazione tra la produttività degli individui negli ambienti di lavoro e il microclima interno a questi spazi: per riassumere la questione, quando le temperature si alzano, produttività e sicurezza diminuiscono.
Già, perché si tratta anche di una questione di salute e sicurezza, nei luoghi di lavoro che si definiscono produttivi, quelli noti per essere ambienti severi caldi come acciaierie o fonderie, ma anche industrie che lavorano la gomma, per esempio, o che producono ceramica, sanitari, stoviglieria o ancora vaserie e mattonifici, le condizioni termiche diventano estreme.
È possibile quindi raffrescare questi ambienti?
Certamente, e oltretutto è doveroso farlo: per tutelare la salute dei lavoratori e mettere loro a disposizione un ambiente di lavoro le cui condizioni microclimatiche possano definirsi salubri.
La soluzione offerta per ottenere un microclima in fabbrica idoneo a garantire la sicurezza sul lavoro è quella del raffrescatore industriale per manifatture con un sistema adiabatico. Consiste in un impianto di raffrescamento industriale evaporativo in cui il lavoro dei raffrescatori adiabatici si combina a quello degli estrattori d’aria, per ottimizzare il risultato.
Per abbassare la temperatura di capannoni con ambiente severo caldo e al contempo immettere costantemente aria fresca purificata e priva di agenti chimici e metalli pesanti, l’adozione di sistemi evaporativi si rivela la scelta ideale in termini di effetti e contenimento delle spese.

Lo stress termico, le condizioni microclimatiche e la salute dei lavoratori

Con il termine “stress termico” si denominano le problematiche che riguardano le persone che operano all’interno di ambienti che si definiscono climaticamente severi, sia caldi che freddi.
Il microclima di un ambiente è determinato principalmente da quattro variabili:

  • la temperatura,
  • l’umidità relativa,
  • la temperatura media radiante,
  • la velocità dell’aria.

Il miglioramento delle condizioni microclimatiche riguarda anche gli ambienti di lavoro ed è soprattutto nel caso di ambienti severi che le condizioni possono arrivare a compromettere la salute dei lavoratori oltre a ridurne la produttività.
La sicurezza e il benessere psicofisico del lavoratore sono previsti da obblighi normativi e nel caso di fabbriche, manifatture o ambienti industriali severi caldi, così come per i lavori in sotterraneo, nelle miniere o nelle cave, i riferimenti legislativi sono molteplici.
Quello che si definisce il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (d. lgs. 81/2008) nell’Allegato IV dedicato ai requisiti dei luoghi di lavoro, propone un elenco di indicazioni perché gli ambienti di lavoro siano salubri per il lavoratore.
Sul posto di lavoro la tutela della salute dei lavoratori compete al datore di lavoro, che deve individuare la soluzione più efficace per creare condizioni ambientali favorevoli e ridurre lo stress termico.
La valutazione del rischio per i lavoratori negli ambienti severi caldi è regolata da una serie di norme a loro volta basate su indici utili a stimare lo stress termico di un luogo di lavoro. Gli effetti del calore sull’organismo umano incidono non solamente sulla sua produttività nell’ambiente di lavoro ma sono direttamente responsabili del suo stato di salute e della sicurezza sul lavoro.
Sempre all’interno dell’Allegato IV del Testo unico sopra citato vengono disposte una serie di misure di prevenzione e protezione per tutelare i lavoratori che operano in ambienti microclimatici severi caldi.
Le indicazioni riguardano la termoregolazione degli ambienti dal momento che i lavoratori devono essere difesi da temperature troppo alte o troppo basse modificando la temperatura di tutto l’ambiente, mediante misure tecniche localizzate o con mezzi personali di protezione.
Il controllo della qualità dell’aria e della temperatura di questi spazi di lavoro va quindi affidato a soluzioni efficaci e adeguate: i sistemi di raffrescamento evaporativo sono impianti capaci di ottenere i risultati richiesti limitando il dispendio energetico e migliorando le condizioni ambientali in maniera più proficua rispetto agli impianti di condizionamento dell’aria tradizionali.

I luoghi di lavoro: cantieri, cave, manifatture, fabbriche e fonderie

Gli ambienti di lavoro con condizioni microclimatiche estreme per le alte temperature non sono affatto esigui nel panorama industriale e produttivo del nostro paese.
Non solo lavorazioni all’aperto come quelle nei cantieri o nelle cave nei mesi estivi o le attività connesse all’agricoltura, ma anche le attività svolte nel sottosuolo o quelle appunto dell’industria della lavorazione dei metalli, di lavorazioni a caldo di altri materiali fino ad arrivare all’industria manifatturiera di beni di consumo.
Il caso delle fonderie, in particolare, è estremamente eloquente: prima di tutto, come sottolineato dalle investigazioni dell’INAIL, si tratta di attività industriali ampiamente diffuse su tutto il territorio nazionale, in secondo luogo perché le temperature nei forni possono raggiungere picchi che superano i 1000°C, a seconda delle temperature di fusione richieste dai vari tipi di metalli.
La gestione delle condizioni microclimatiche all’interno di questo tipo di ambienti deve necessariamente essere performante e garantire la salubrità del posto di lavoro per le persone che vi operano.
Un sistema basato su di un raffrescatore industriale per manifatture contempla diverse unità dislocate nell’ambiente di lavoro che tramite il processo naturale dell’evaporazione dell’acqua garantiscono un abbassamento delle temperature e un miglioramento della qualità dell’aria.
Trattandosi di ambienti severi caldi, al lavoro di un raffrescatore industriale fisso può essere implementato quello di un estrattore, per consentire la massima efficienza dell’impianto.

Natural Clima per Mapelli Fonderie

L’intervento eseguito per Mapelli Fonderie da Natural Clima è una dimostrazione dell’efficacia di un impianto di raffrescamento adiabatico all’interno di un ambiente di lavoro con condizioni microclimatiche estreme.
Il problema correlato alla gestione termica di queste attività coinvolge anche il fatto che spesso queste fabbriche siano allestite all’interno di capannoni industriali nei quali aerazione e coibentazione non sono troppo efficienti.
La sfida per Natural Clima è stata quella di ottenere il risultato richiesto senza gravare sulla spesa energetica, proponendo quindi una soluzione che migliorasse le condizioni ambientali favorendo il benessere delle persone evitando di generare costi troppo alti dal punto di vista del consumo di energia.
L’installazione di 12 raffrescatori evaporativi Cool Box coadiuvata da quella di 10 estrattori è stata la soluzione con la quale Natural Clima ha permesso alla fonderia il miglioramento delle condizioni di lavoro, nello specifico:

  • abbassando la temperatura di un grande ambiente,
  • immettendo costantemente aria fresca,
  • favorendo il ricircolo di aria pulita e purificata da agenti chimici e metalli pesanti.

La qualità e il ricircolo dell’aria con correnti d’aria fresca e pulita sono elementi importanti tanto quanto la temperatura di un ambiente, anche questo è uno dei valori aggiunti dei sistemi di raffrescamento dell’aria basati sul modello evaporativo: contribuiscono al miglioramento degli ambienti anche con varchi e porte aperte e agevolano il ricambio dell’aria.
In termini di spesa, l’impianto di Natural Clima ha consentito un risparmio del 75% sui costi di installazione, gestione e manutenzione rispetto ai sistemi di condizionamento tradizionali e per quanto riguarda i consumi, il taglio rispetto alle alternative tradizionali è del 90% sulla spesa dell’energia.
Il caso di Mapelli Fonderie è un esempio virtuoso e replicabile di successo nella gestione del microclima di un ambiente con condizioni termiche estreme.

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