Riscaldamento elettrico: efficienza energetica e decarbonizzazione

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Raggiungere gli obiettivi europei, mitigare l’impronta ambientale e risparmiare sui costi per il riscaldamento capannoni

L’impatto che il nostro attuale modello di sviluppo ha sul pianeta, non è sostenibile.
Non servono analisi di dati complicate e articolate per confermarlo, il cambiamento climatico si vede negli eventi atmosferici sempre più estremi e la loro violenza si misura purtroppo con la difficoltà nel contenere i danni prodotti.

Per questa ragione, a livello internazionale con l’accordo di Parigi, gli Stati membri della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si sono impegnati vicendevolmente in uno sviluppo più sostenibile.

Oltre ai singoli stati membri, anche l’Unione Europea ha ratificato il trattato e ha previsto inoltre delle politiche comunitarie per favorire la decarbonizzazione e incrementare la produzione e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili.

Per quanto riguarda il riscaldamento, domestico così come industriale, gli accordi presi tra i diversi paesi oltre alle politiche comunitarie, nazionali e ancor più nello specifico quelle regionali, raccomandano quindi che l’energia elettrica vada privilegiata al gas per l’alimentazione degli impianti.

Combustibili fossili, emissioni di gas serra e cambiamento climatico

Il clima del pianeta si sta modificando, non è più corretto parlare di surriscaldamento globale perché non è neppure così semplice, la questione. Le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili influenzano la composizione atmosferica che a sua volta è responsabile della gestione delle temperature.

Il problema è indubbiamente urgente e la strada verso la decarbonizzazione è in parte già tracciata.
L’Unione Europea ha previsto una riduzione nelle emissioni di gas a effetto serra che come obiettivo ha un taglio del 55% nel 2030 per arrivare alla completa decarbonizzazione entro il 2050.

Per incentivare questa transizione green, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha evidenziato nella pubblicazione di uno studio dedicato (“Decarbonising heating and cooling: a climate imperative”, 23 febbraio 2023) il fatto che con il raggiungimento del taglio all’utilizzo di combustibili fossili il vantaggio è duplice:

  • contenimento del cambiamento climatico,
  • garanzia nell’approvvigionamento.

Sempre in questa pubblicazione dell’organo europeo si evidenzia come il riscaldamento costituisca un ambito nel quale il ricorso alle energie rinnovabili e di scarto, combinato con l’efficienza energetica, possa portare risultati in tempi molto brevi.

L’efficienza energetica nel riscaldamento dei capannoni

Per attestare la qualità, intesa dal punto di vista termico, di un’unità immobiliare, qualunque sia la sua destinazione d’uso, si ricorre ad un documento specifico: la certificazione energetica.

Si definisce A.P.E., acronimo che corrisponde ad “Attestato di prestazione energetica” ed è un documento che permette di misurare quanto un ambiente sia performante dal punto di vista dell’isolamento termico.

Nel caso di capannoni, edifici industriali o artigianali che vengono definiti fabbricati ad uso produttivo, la certificazione energetica è d’obbligo negli edifici di nuova costruzione o recente e significativa ristrutturazione così come nel caso in cui siano coinvolti in compravendite, locazioni o ancora nel caso di edifici utilizzati dalla pubblica amministrazione.

L’efficienza energetica, quando si parla di queste unità immobiliari – specialmente quando si tratta di costruzioni risalenti agli anni Settanta o Ottanta – non si può certo dire performante. Di conseguenza il riscaldamento a gas naturale di questi ambienti è stato nel tempo largamente corresponsabile delle emissioni che hanno portato al cambiamento climatico.

Per dirla in altri termini, questi fabbricati hanno consumi molto alti non solo per le caratteristiche spaziali che li definiscono. Si tratta di grandi ambienti spesso con cubature ragguardevoli, ma anche per il fatto che tendono a disperdere il calore prodotto all’interno proprio perché spesso hanno una classe energetica molto bassa.
Nel momento in cui è presente un impianto di riscaldamento a gas, il fatto di voler creare un ambiente di lavoro confortevole dal punto di vista climatico, significa consumi molto alti, spese conseguentemente molto ingenti ed emissioni notevoli.

Il riscaldamento per capannoni industriali può ridurre considerevolmente il proprio impatto ambientale, optando per sistemi che ricorrono all’energia elettrica. Queste soluzioni sono più sostenibili perché non prevedendo combustione limitano le emissioni di anidride carbonica.

Perché un’azienda dovrebbe scegliere il riscaldamento elettrico?

I sistemi di riscaldamento industriale elettrico sono molti, è infatti possibile per un’azienda che sceglie di riscaldare il proprio capannone senza ricorrere al gas optare per soluzioni diverse: dai radiatori elettrici ai pannelli radianti, dai sistemi a pompa di calore con i quali si può gestire anche la produzione di acqua calda fino agli impianti basati sull’accelerazione ionica.

La questione del riscaldamento industriale è legata all’efficientamento energetico di un fabbricato a prescindere dal fatto che si tratti di impianti elettrici o a gas, ma va detto che il risultato di un sistema che funziona solo grazie all’energia elettrica può essere localizzato e più efficace.

Anche tra i sistemi di riscaldamento elettrico, però, ci sono grandi differenze, e nonostante dal lato della sostenibilità ambientale possano dirsi alternative decisamente più valide alle soluzioni che ricorrono al combustibile fossile, non tutti gli impianti di riscaldamento elettrici sono a basso consumo.

La scelta efficiente e green di Doimo Cucine

Per il controllo della temperatura all’interno dei locali della propria sede, un capannone di oltre 20.000 mq, Doimo Cucine ha optato per un impianto di riscaldamento elettrico che offrisse il comfort climatico richiesto e al contempo una riduzione della spesa affidandosi a Natural Clima.

La necessità di una soluzione ecologica veniva anche dalle direttive regionali che in Friuli, come in altre regioni italiane, impongono di sostituire, entro una data, caldaie tradizionali con impianti più sostenibili.

Per ottemperare a quanto previsto dalle normative e avere un prodotto performante che si potesse installare senza grandi interventi dal punto di vista strutturale, la soluzione proposta da Natural Clima è stata l’installazione degli aerotermi VLK Air basati sull’accelerazione ionica in abbinamento ai destratificatori d’aria King.

Per un’azienda è importante che il passaggio verso la decarbonizzazione non abbia un impatto negativo sulle spese e sui costi, altrimenti la transizione sarà sempre più difficile. Riconoscere che per un’attività produttiva scegliere il riscaldamento elettrico deve essere conveniente è un incentivo a ridurre le uscite e contemporaneamente le emissioni di gas serra.

Risparmiare sui costi per il riscaldamento industriale vuol dire considerare soluzioni prima di tutto di facile installazione: gli aerotermi VLK Air brevettati da Natural Clima non richiedono alcun allacciamento che non sia quello all’energia elettrica né opere murarie.
Nel capannone di Doimo Cucine l’impianto progettato ha valutato la superficie e gli spazi per prevedere un sistema composto da 54 aerotermi abbinati ad altrettanti destratificatori che mantengono la temperatura all’interno costante e uniforme con un costo energetico ridotto.

Una soluzione di riscaldamento industriale elettrico a basso consumo come questa, non prevede costi fissi legati alla manutenzione periodica o le procedure burocratiche di verifica dell’impianto che precedentemente erano necessari con una caldaia tradizionale.

Doimo Cucine ha scelto la sostenibilità ambientale senza rinunciare al comfort termico e optando per un impianto a basso consumo di facile installazione.

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