Riscaldamento capannoni industriali, cosa devi sapere.

Riscaldamento capannoni industriali

La dispersione termica nei capannoni industriali

Riscaldare e raffrescare gli ambienti industriali di medie o grandi dimensioni – oltre i 200 Mq – è ben diverso che intervenire sul microclima degli ambienti domestici principalmente per due ragioni:

  • gli ambienti produttivi hanno superfici e soprattutto volumi molto più grandi
  • le apparecchiature e i macchinari che operano in questi spazi influiscono sulla temperatura dell’ambiente circostante.

I capannoni industriali, infatti, hanno prima di tutto coperture e soffitti molto alti che tendono a sfavorire un microclima omogeneo. Per dirla in altre parole, il calore tende a salire verso l’alto creando una situazione di dispersione termica non indifferente date le altezze di questi ambienti.

Ecco che, per il riscaldamento dei capannoni, la sfida più grande risulta quella di coniugare un impianto efficiente che possa lavorare contenendo i costi. Questa efficienza si traduce nell’essere in grado di stabilizzare la temperatura su di un livello ideale per il benessere delle persone e per garantire la produttività, senza incidere sul consumo di energia elettrica, assicurando quindi il risparmio energetico.

Riscaldare un ambiente produttivo è doveroso per creare un ambiente salubre, ma anche perché è la normativa stessa a prevederlo per tutti i locali di lavoro. È proprio all’interno del decreto legislativo 81/2008 (nello specifico all’art. 65 allegato IV) che sono specificate le temperature idonee agli ambienti di lavoro:

  • tra i 21°C e i 23°C per i locali chiusi;
  • tra i 18°C e i 21°C negli ambienti in cui il personale svolge un lavoro fisico di media intensità.

Come è possibile ricreare questo tipo di microclimi, in cui peraltro il tasso di umidità sia contenuto e non troppo elevato, senza prevedere un esborso considerevole in termini di consumi e riducendo il proprio impatto ambientale?

Le alternative per il riscaldamento industriale

Il riscaldamento di capannoni industriali, ambienti produttivi, palestre e altri ambienti di medie o grandi dimensioni può essere gestito con diverse soluzioni, alcune delle quali prevedono però costi di installazione o manutenzione piuttosto alti, notevoli consumi o la cui efficacia viene spesso ridotta dallo stato di coibentazione dell’ambiente stesso.

Per riscaldare un ambiente di lavoro occorre innanzitutto valutarne oltre ai volumi, lo stato e le necessità specifiche, tra cui anche gli orari di lavoro di utilizzo o le diverse necessità termiche a seconda delle funzioni d’uso degli ambienti.
Tra le soluzioni più diffuse, quella della caldaia a condensazione è probabilmente la più utilizzata. Il funzionamento di una caldaia a condensazione genera il riscaldamento dell’acqua che circola nell’impianto grazie alla combustione del gas. A differenza di una normale caldaia, il sistema a condensazione impiega il calore latente dei fumi di scarico per il riscaldamento dell’acqua, evitandone la dispersione nell’ambiente.

Se in ambiente domestico questa alternativa è tra le più contemplate assieme a quella delle caldaie tradizionali, è bene sottolineare che in un’abitazione l’allacciamento alla rete gas, alla rete elettrica e a quella idrica sono spesso imprescindibili. Non è detto sia lo stesso per un ambiente industriale o produttivo, in cui il collegamento alla rete gas potrebbe facilmente essere evitato.

Un altro impianto di riscaldamento che utilizza il gas è il generatore di aria calda, che ottiene il riscaldamento dei radiatori a liquido tramite un bruciatore a gas. L’aria calda così ottenuta viene introdotta negli ambienti da aerotermi che possono essere collocati sulle pareti o sul soffitto.

Ulteriore esempio di alternativa a gas è il sistema dei tubi radianti in cui un bruciatore genera fumi ad alta temperatura che vengono fatti circolare in strutture tubolari in acciaio per diffondere il calore. Anche questa è una modalità di riscaldamento tra le più diffuse in ambiente industriale. 

Tutte e tre queste soluzioni: le caldaie a condensazione, i generatori di aria calda e gli impianti di tubi radianti prevedono l’utilizzo del gas (gpl o metano), quindi l’allaccio alla rete di distribuzione sul territorio e un conseguente impatto ambientale poco sostenibile, dal momento che non coinvolge unicamente fonti di energia rinnovabile.

In un contesto come quello contemporaneo, inoltre, in cui la crescita esponenziale del prezzo del gas si traduce in un incremento delle spese, per un’azienda optare per un sistema di riscaldamento di questo tipo si dimostra una scelta poco lungimirante oltre che molto poco green.

Inoltre, il piano della Commissione Europea REPowerEu per la riduzione della dipendenza dal consumo dei combustibili fossili, e quindi anche del gas di provenienza da paesi quali la Russia, impone di optare per soluzioni di riscaldamento alimentate da energie rinnovabili.

Va aggiunto anche che a partire dal 2029 la produzione delle caldaie a gas, per i privati così come per le aziende, andrà ad esaurirsi proprio per limitare i consumi e conseguentemente diminuire le emissioni.

Riscaldare un capannone con l’energia elettrica

Sistemi di riscaldamento industriale più sostenibili sono quindi quelli che funzionano unicamente grazie all’energia elettrica, anche qui gli impianti a disposizione per l’installazione sono diversi. 

Il sistema dei tubi microforati diffonde il calore attraverso un sistema tubolare similmente a quello dei tubi radianti, ma il processo con il quale si ottiene il riscaldamento dell’aria è differente. Una centrale termica costituita da diverse pompe di calore attraverso lo scambio dell’aria la riscalda e successivamente la propaga nell’ambiente.

Un sistema basato sulle pompe di calore può funzionare grazie all’energia elettrica ma anche con il gas, in base alla tecnologia impiegata per la costruzione dell’impianto viene determinato l’approvvigionamento energetico del sistema.
Anche quella del riscaldamento a pavimento è un’alternativa generalmente basata sull’impiego di energie rinnovabili, ma questo impianto può essere alimentato anche da caldaie a gas o metano. In termini di sostenibilità, il sistema radiante che si articola in serpentine sotto il pavimento, è decisamente valido (sempre se alimentato unicamente dalla rete elettrica).

Lo svantaggio più grande di questa tipologia di riscaldamento industriale è data dai costi per installazione e manutenzione, oltre al fatto che non in tutte le realtà industriali può essere impiegato.

Una soluzione efficace, green e innovativa è quella del riscaldamento elettrico ad accelerazione ionica con aerotermo, che riduce consumi, spese per installazione e gestione ed è, tra tutti quelli sopra citati, l’impianto di riscaldamento per ambienti industriali che agisce in tempi più brevi.

Il riscaldamento ad accelerazione ionica e le soluzioni per i capannoni industriali

Gli impianti ad accelerazione ionica sono alternative al riscaldamento tradizionale di capannoni e ambienti produttivi che guardano alla sostenibilità perché impiegano energie  rinnovabili e che puntano all’efficienza energetica per contenere i costi e risultare quindi più convenienti.

Il funzionamento di questi sistemi si basa sul fatto che l’energia elettrica convogliata all’interno dell’aerotermo provoca un’accelerazione degli ioni che vi sono contenuti che, grazie all’energia cinetica del loro stesso movimento, fa aumentare la temperatura del liquido termovettore. A questo punto l’aria risulta più calda e viene quindi distribuita grazie a dei ventilatori all’interno dei locali.

Nello specifico il funzionamento dell’aerotermo VLK Air brevettato da Natural Clima si compone di un cilindro (acceleratore) in cui è contenuto il liquido dove avviene il processo di accelerazione ionica, una pompa che spinge il liquido nella serpentina di tubi in rame e una ventola che fa uscire l’aria calda prodotta e la riversa nell’ambiente da riscaldare.

Si tratta di un sistema di riscaldamento innovativo, elettrico e in grado di riscaldare anche grandi ambienti in breve tempo. Il riscaldamento ionico è la soluzione per chi cerca il risparmio energetico anche perché gli aerotermi possono essere disposti in modo da riscaldare la parte bassa degli ambienti, contrastando la dispersione termica di impianti che invece necessitano di essere posizionati in alto o addirittura sul soffitto.

L’aerotermo VLK Air di Natural Clima è un dispositivo completamente elettrico che può essere installato in modo facile e posizionato dove è più opportuno che agisca, dal momento che è indipendente dal collegamento alla rete gas o idrica.

Inoltre, il fatto che non preveda questo tipo di allaccio, svincola dal coinvolgimento degli enti di distribuzione di gas e acqua, perché appunto richiede solo un collegamento elettrico. Sempre in virtù di questo non è previsto l’obbligo del libretto di impianto e anche in termini di sicurezza, la soluzione del riscaldamento ionico è garantita.

Essendo un impianto che assicura un basso impatto ambientale, se alimentato da un sistema di pannelli fotovoltaici permette di contenere ancora di più la spesa energetica.

La scelta di un impianto di riscaldamento ad accelerazione ionica, inoltre, si allinea con le direttive nazionali e comunitarie in merito alla sostenibilità, conformandosi a quanto previsto dal Green Deal e dagli obiettivi fissati nel PNIEC.

Natural Clima con il brevetto dell’aerotermo VLK Air ha voluto fornire alle aziende e alle imprese uno strumento efficace per creare un ambiente di lavoro salubre e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico.

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